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Noleggiare per aumentare i benefici e ridurre gli sprechi

Noleggio e sostenibilità sono un binomio sinonimo di efficienza nel pieno rispetto dell’ambiente.  

Noleggio e sostenibilità si sposano perfettamente e si inseriscono, altrettanto bene, all’interno della sharing economy, sposando i principi dell’economia circolare, dove gli sprechi sono ridotti al minimo in ottica di efficientamento delle risorse.

Noleggiare per risparmiare risorse  

Noleggiare significa condividere e non sprecare risorse preziose, le macchine, in primis, ma anche le competenze, le tecnologie, la logistica e i servizi connessi, come la manutenzione ordinaria e straordinaria, il deposito e la gestione burocratica.  

Si evitano gli sprechi e ci sia assicura sia un risparmio delle risorse sia un loro utilizzo più efficiente.

Anche per questo noleggiare entra di diritto tra i comportamenti virtuosi dell’economia circolare. Infatti, non solo affidarsi a un professionista, un noleggiatore esperto, implica avere a disposizione un parco macchine sempre al passo con i tempi, costantemente manutentate e controllate, ma anche massimizzarne l’utilizzo.  

Noleggiando si estende il ciclo di vita delle macchine e se ne preserva il valore nel tempo.  

Noleggiare invece di acquistare? 

Il noleggio si conferma un’alternativa eco compatibile rispetto all’acquisto. Sia per i privati, sia per le aziende. In questo modo, si garantisce di soddisfare, senza dispendio eccessivo o sprechi da inattività, un bisogno temporaneo e spesso transitorio. Il tutto con il massimo dell’efficacia, della versatilità e della velocità possibili.  

Da non dimenticare che scegliendo il noleggio si ha a disposizione una vasta gamma di macchine più nuove e meno inquinanti. In molti casi l’alternativa al noleggio sono flotte di proprietà che rischiano di essere, molto spesso, obsolete e sotto utilizzate, oltre che potenzialmente più inquinanti.  

La sostenibilità, una scelta ovvia 

Come è emerso dal recente appuntamento con ECOMONDO, la sostenibilità è, ormai, una scelta ovvia. O, meglio, una scelta obbligata, una direzione che tutte le realtà devono imboccare.  Il 5° Rapporto sull’economia circolare in Italia tratteggia un quadro non proprio edificante della situazione globale. Si registra che nel 2023 solo il 7,2% dell’economia mondiale è circolare.  

Qualche segno positivo in Italia, però c’è, dai documenti strategici e programmatici approvati recentemente, come La Strategia Nazionale per l’Economia Circolare. Di contro, invece, mancano ancora politiche industriali e fiscali efficaci a sostegno dell’economia circolare. Se da un lato è vero che sono previsti incentivi al noleggio nel settore automotive, la stessa cosa non vale negli altri.  


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